Per ben 600 anni la storia particolare del piccolo borgo di Maccagno Imperiale è stata estranea alle vicende dei paesi limitrofi. Questa eccezionalità la possiamo ancora percepire nello sviluppo di case e cortili, stradicciole e scalette che si stringono intorno all'antico Castello, al Palazzo Mandelli.
Dall'alto del borgo, ad antica protezione, la torre domina il lago, punto di riferimento dei naviganti.
Storia e leggenda si intrecciano, racconti di Imperatori e feudi, pescatori e falsari sono ancora in quei luoghi pronti per essere raccontati. Accompagnati tra strade e cortili del borgo, è stata una scoperta anche per noi frequentatori da anni di questa località ascoltare quei racconti ben raccontati da Elisabetta Cornolo’, Federico Crimi e Maurizio Miozzi.
Le antiche pietre del borgo di Maccagno imperiale (detto oggi inferiore) ancora ci parlano, di un modo di vivere così lontano dal nostro, fatto di spesse mura di protezione di feritoie e caditoie ma anche di abili mani che sanno attraverso l'ingegno trovare le soluzioni migliori.
La vita del borgo è stata animata da artisti di strada e artigiani in costumi d’epoca che hanno dato vita a questa iniziativa. L’UVM ha fatto la sua parte grazie al contributo di Franco Paganini che ha “salvato l’Imperatore dalle acque tempestose con il suo gozzo” e organizzato una esibizione degli arcieri nel campo della cittadella.
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